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BOBO, IL COCAINOMANE

Bobo, un tipo dal naso pizzichente, se lo trasturellava tutto il giorno, il naso, certo, che di granuli e granaglie se lo intoppava.
Bobo non dormiva un gran, la notte, certo, che sempre agito e agitato si rigirava.
Quello che ancora non vi ho detto è che Bobo, certo, era una scimmia.

Oh, la droga, amico mio! Come pensi di pagarla?
In sassi e bucce? O in anni di vita di scimmia?
Tu, certo, non ti sei evoluto.

Bobo, ed il suo naso pizzichente, certo, si aggiravano giornodì per lo zoo, cerchiando intorno, cercando intorno lo spaccio.
Bobo alla coca era votato, certo, mica a quell’erbette e foglietti da fricchettoni di merda.
Lui voleva sentirsi forze e forzuto, come un uomo sopra l’uomo, certo, pur vivendo scimmia.

Bobo amava spranghe e sprangate, certo, cazzi e cazzotti, mica noccioline e banane.
Vita da scimmione di periferia. Vita da scimmione di zoo.

Oh, la droga, amico mio! Fin dove ti porterà?
In cimitero nello zoo? O in cella fuori dello zoo?
Tu, certo, prigione per prigione, tanto hai valso la prigione della droga.

Bobo, un tipo dedito al viziaccio, se ne faceva su e giù dal bagno, con i piedi prensili, certo, per fare su e su col naso.
Attaccava zuffa con l’animali d’ogni posto, con quelli del mappamondo e con quelli delle città, certo, che sempre altero e alterato stava.
Bobo, col suo cervello buchellato, si dava sempre qualcosa in mano da far, di povero, certo, che neanche più riusciva ad accentrare l’idee.

Niente più letti o letture, niente più giochi crociati, niente film lunghi o dischi di jazz.

Oh, Bobo, povera scimmia! Cosa saranno i tuoi figli?

Figli degli alberi o del fango? O figli dei vicoli la notte?
Tu, certo, forse non li hai voluti.

Bobo, un padre distratto e cortacarica, se ne annusava i soldi già trasformati, in coca, certo, che l’aveva sputtanati invece di comprarne latte agli scimmietti.
Bobo, non comprava cose non granule e biancacce, certo, ne per l’uno ne per gli altri.
Quello che però poi successe, certo, è che i figli morirono di fame.

Oh, la droga, amico mio! Come pensi di rimediare?
Con carezze e canzoni? O con preghiere inventate di scimmia?
Tu, certo, ti sei condannato.

Bobo, un tipo dal naso pizzichente, se lo trasturellava tutto il giorno, il naso, certo, che di granuli e granaglie se lo intoppava.
Bobo non dormiva un gran, la notte, certo, che un po’ pensava ai figli e un po’ alla vita.
Quello che ancora non vi ho detto è che Bobo, certo, quella notte s’impiccò.

Non per rimorso o vergogna, non per gli scimmietti o per sé. S’impiccò per la droga, per non viverne senza.

Bobo, un tipo dal naso pizzichente, lo trovarono al ramo, penzoloni, certo, nella gabbia coi figli morti sotto i piedi.

Oh, la droga, amico mio! Ora che l’hai pagata come la spaghi?

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